Comune di Ro

Le valli di comacchio

Le Valli di Comacchio nacquero intorno al X secolo a causa dell'abbassamento del suolo (subsidenza) e dell'impaludamento della zona costiera. Inizialmente le Valli erano riempite di acqua dolce, che proveniva dalle ricorrenti alluvioni dei fiumi. A partire del XVI secolo si riempirono progressivamente di acque marine, fornendone l'aspetto, che conservano ancora oggi, di valli salmastre. Le Valli si formarono anche perché tempo fa il delta del Po si trovava molto più a sud rispetto ad adesso. Ma il fiume, sbarrato dai suoi stessi detriti, risalì a nord lasciando una vasta area paludosa.
L'estensione delle Valli, circa 73.000 ettari, venne progressivamente ridotta a seguito di varie bonifiche.
Il territorio s'estende attualmente per oltre 13.000 ettari, da Comacchio al fiume Reno.
Si tratta di un complesso lagunare e palustre che copre 4 valli: Lido di Magnavacca, Fossa di Porto, Campo e Fattibello.
Pochi chilometri a nord, sempre nel territorio di Comacchio, si trova la valle Bertuzzi.
Le valli costituiscono una delle zone umide più estese in Italia.

Flora

La quercia, il pino domestico, il faggio, la canna palustre, la tamerice, sono alcune delle piante più diffuse in queste valli. Uno dei tanti fiori è il limonio. In questa regione si trovano numerose Pinete, e le più importanti sono quelli di Cervia e Ravenna oltre al Bosco della Mesola.

Fauna

Le Valli ospitano la più grande varietà di fauna ornitica d'Italia, infatti troviamo più di 300 specie di uccelli come i fenicotteri, il cavaliere d'Italia, la garzetta, l'airone cenerino e il martin pescatore. Inoltre vi sono pesci come orate, anguille, branzini, cefali, passere, e mammiferi quali le volpi.

Punti di interesse

Nelle valli di Comacchio è molto praticata la pesca, infatti troviamo ancora oggi numerosi accampamenti. Inoltre ci sono numerose saline dove viene prodotto il sale. Tipici della zona sono i casoni da pesca, capanne fatte di pali, paglia e canne palustri. Tali strutture fungevano sia come stazioni da pesca sia come stazioni d'appostamento per la sorveglianza contro la pesca illecita.
Uno strumento tipico dei pescatori era il lavoriero, manufatto composto da bacini comunicanti per la pesca delle anguille.